lunedì 26 marzo 2007

PriestList out now


PriestList by Dethleff's
1- Allucination of a visionary pope (intro)
2- Bree(d)
3- Bear is a bad pet for your children
4- Autopsy of a priest
5- Undertones
Dethleff is: holywater (guitar), mr. 30cm (synth) l'immondo (drums & vocals), censo (guitar), el freako (harmonic and electric harp), lerch (bass)
Foia records.
Written, produced and mixed by Dethleff at ambasada-gavioli recording studios on january 2007.
Review by Metallo Fondente online magazine
Domani esce in tutta Europa il primo e nuovo ep dei Dethleff. Molto clamore si è destato intorno a quest'opera già un mesetto fa quando sono state definite le anticipazioni. Orde di teo-con si sono riversati online per esprimere il disappunto su questo lavoro definito dagli stessi autori "un pugno nello stomaco del cardinale Ruini". Una lettera è persino giunta alla nostra redazione intimandoci di non recensire il disco. La missiva firmata Massimo Mabilia da Fiume Veneto provincia di Pordenone, piena di minacce più o meno velate, mi ha preoccupato non poco. Sembra infatti che il bel paese stia tornando ai tempi delle streghe e della controriforma. Se poi è la stessa agorà a proclamarsi pro-ecclesiae è da riternersi un segno dei tempi? Ma veniamo alla musica, perchè è di quella che noi parliamo...
L'album conferma le attese. Testi cinici, espliciti, sempre al limite tra sarcasmo, stucchevolezza e puro divertissment. Si potrebbe dire un mix nocivo tra cannibal corpse, sex pistols, marilyn manson ed elio e le storie tese. Il tutto intessuto in terreni sonori estremi, ma non troppo. Musicalmente i "Dethleff" in questo prima piccola fatica, si mettono in pezzo tra funeral doom, il metal classico e un pò di sana psichedelia d'origine alternative. Un mix di purosangue che dà origine ad un ibrido di gradevole acume artistico. La vena polemica contro il cattolicesimo, ma più in generale contro una società improntata alla legge del "gregge",è il motore, se così si può dire, del lavoro. E' ciò che si evince dall'intro dell'ep "Allucination of a visionary pope" , dove su un tappeto di riverberi chitarristici e suoni campionati si stende su una nenia malata. E' il papa che parla, un papa "dopato" e fuori dagli schemi, che inneggia alla pace preventiva, alle coppie fatte (sbagliando volutamente terminolgia e di conseguenza inneggiando alle droghe leggere), prendo in giro le minoranze etniche in Italia ( my papa mobile is made in china ) e che vuole trasformare la cappella sistina in una sala biliardi. Puro divertissment.
La situazione si fa seria nella suggestiva "Bree(d)". il tappeto percussivo si fa più incisivo le chitarre ronzano un ipnotico giro stile metal classico, leggermente rallentato. Qui subentra la vera novità del gruppo: l'arpa elettrica suonata da "El freako". Studiata insieme al maestro svizzero Andreas Vollenweider, questo strumento di estrazione classica, contribuisce al fascino profano di questa band. Lo stacco al minuto 1.34 di arpa è notevole. Il testo è puro scream in cui viene ossessivamente ripetuta la parola onomatopeica, crediamo, bree(d). Non voglio commentare la successiva. Secondo me vero e proprio capolavoro di genere, sia come testo che come canzone. Già il titolo è uno spasso. Aggiungo solo che è una canzone contro i falsi valori delle famiglie moderne. Ascoltatela, ne vale la pena.
La penultima canzone del lotto è forse il motivo per il quale Massimo Mabilia ha scritto alla nostra webzine. La canzone parla nientepopodimenoche dell'autopsia del cardinale Ruini, definito il vescovo di guerra dalla band. Un j'accuse terrificante al limite della saga horror, in cui cattivo gusto, polemica e blasfemia corrono di pari passo sugli stessi binari. Quando verranno pubblicati i testi, la bagarre sarà ancora più accesa.
L'ultimo pezzo è uno strumentale di notevole interesse. La voce è sfumata sullo sfondo e non si riesce ad intuire cosa stia biascicando. Il synth la fa da padrone e il basso tiene in piedi tutta la baracca ritmica.
Non è facile dare un voto ad un'esperienza di questo tipo: la contaminazione di generi, l'eterogeneità dei contentuti non permette un'inquadratura precisa. Potremmo travarci di fronte ad un capolavoro come alla più grossa vaccata della storia del rock. A voi la scelta.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

non sto neanche a leggere tutte queste stronzate... piuttosto vado a vedermi le moto...

Anonimo ha detto...

Eh invece le moto sono proprio una cosa intelligente...

Anonimo ha detto...

Boooommmm... presa proprio in mezzo ai denti!!!! Grande big

Anonimo ha detto...

A quei pochi che ancora bazzicano da queste parti. L'amen corner a fondo pagina è stato aggiornato. Ormai

Anonimo ha detto...

PER L'ANONIMO:
Almeno le moto esistono sul serio...